sabato 9 agosto 2014

Lo Zen (o l'arte dell'ottimizzazione vespasiana)

Piccolo excursus tecnicorganizzativo, per illustrare come io e giancarlo abbiamo sistemato la Poderossa, in allestimento wild trip:


Due borse: una per i vestiti, più leggera, vincolata al portapacchi posteriore insieme alla tenda, ed una sul portapacchi anteriore attaccata insieme ad uno dei materassini, con tutto il resto (scarpe, ombrellone, asciugamani, libri, accessori per lo sport, saccolenzuolo, coperte, secondo materassino...).

Appena partiti, la Vespa è quindi ben organizzata, 'pettinata', ma poi, on the way, altre necessità obbligano a variare un po' l'assetto; e la Vespa ti viene incontro...
Al mattino si parte col bucato appena fatto e quindi bagnato: no problem, si stendono canotte e pantaloncini sulla borsa davanti 


e biancheria intima sugli elastici dietro (vessillo della Repubblica delle Mutande!)

                           

Lo spazio tra scudo e portapacchi anteriore sembra poi studiato apposta per integrare perfettamente  la bottiglia d'acqua da 1,5 lt, indispensabile per le seti improvvise in mezzo alle montagne corse.

                 

Infine, una cartina pinzata sotto gli elastici, costituisce un antiquato ma sempre efficace road book: da consultare in tempo reale (anche se quando lo fai è chiaro che ti sei perso; quindi battersene il culo, bevendoci su un Ricard...).


Voilà.




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